Giorno: 07.09.2010
Tappa: n. 6
Durata: 6,5 ore, dalle 8:30 alle 15:00
Percorso: 21,9 km
Primo – e speriamo ultimo – giorno di cammino lento sotto la pioggia! Dopo un’ottima colazione parto verso Los Arcos… come si può intuire dal nome, in italiano “Gli Archi”, quello in cui arriverò sarà un paesino caratterizzato da innumerevoli portici e arcate.
Il meteo e il percorso non aiutano le mie condizioni di salute “poco ottimali”… ma almeno la situazione non peggiora!
Questa tappa di circa 22km mi porta a un dislivello di tutto rispetto: circa 250 metri in salita. Dopo qualche ora di cammino arrivo ad Azqueta dove si trova la famosa Bodega Irache, una cantina situata sul Cammino che regala ai pellegrini una fontana d’acqua e un’altra di vino… “la unica fuente de vino de toda Europa”. Incredibile, faceva quasi specie vedere uscire il vino da una fonte d’acqua. Ne assaggio un po’ (come avrei potuto non farlo) ed è molto buono a mio parere, anche se non me ne intendo. La fontana è a stretto uso e consumo dei pelligrini. Alcuni di riempiono la borraccia con quella buona acqua di Bacco ma io evito, non è il caso… c’è ancora qualche km da fare prima di arrivare a destinazione!
Dopo questa bella sorpresa che mi ha regalato il Cammino, il tempo peggiora e verso le 10:30 mi cadono addosso le prime goccioline che poi diventano pioggia per finire in diluvio. Dopo quelle ore passate a camminare sotto la pioggia con il k-way ho iniziato a ricredermi sulla tortura della goccia cinese; lo so, non è la stessa cosa, forse si avvicina anche poco ma lo stress che mi ha provocato è stato enorme, una sensazione molto strana, simile a un brusio di sottofondo continuo dentro la testa. A questo si sono aggiunti il fango e la salita; ovviamente oggi la camminata non era su asfalto quindi Los Arcos vi ha vista arrivare leggermente provata dal percorso anche se a conclusione mi attendeva una bella discesa con pioggia calma.
A Los Arcos alloggio in un albergue municipal a soli 4€, anzi 2€ per non so quale sconto. La città è piena di gente che si sposta in ogni direzione con grande attività, io invece sono un po’ provata… la visito ma non al meglio purtroppo. La sera mangio con i ragazzi (Ludovic e David) e si aggiunge a noi anche Benoit, un canadese che loro due hanno conosciuto a Estella… cucinano loro… presagio. La cena è stata un primo fantasioso alquanto: tortellini e spaghetti cotti insieme conditi con salsa bolognese (ossia ragù), polpette in barattolo, pomodoro e cipolla semi-crudi o comunque molto poco cotti; il tutto accompagnato dal vino della cantina Irache di cui ovviamente i ragazzi hanno omaggiato senza remore e che è stato conservato con cura fino alla sera. Data la fame che avevo, il mix mi è anche sembrato “abbastanza buono” (davvero!… non inorridite per favore). Dopo il banchetto scappo a letto… evito anche di lavare i piatti perché non mi sentivo molto bene. Sarà stato forse il cibo?