Cammino di Santiago: Zubiri – Pamplona

Giorno: 04.09.2010
Tappa: n. 3
Durata: 6 ore, dalle 8:00 alle 14:00
Percorso: 22,2 km

Torcia - Cammino di SantiagoCi svegliamo intorno alle 7:00 e qualcosa: nell’ostello non c’era più nessuno. I pellegrini del Cammino di Santiago, soprattutto quelli anziani, hanno questa strana abitudine di svegliarsi quando è ancora buio. Io sinceramente non ero d’accordo con la loro tendenza a camminare quando fuori è ancora buio e si deve utilizzare la torcia per illuminare il percorso. Non è gratificante camminare solo perchè si deve arrivare allo step successivo. Io ero lì – tra le tante cose – per vedere il cammino nella sua intera bellezza; partiamo alle 8:00 circa dopo un’abbondante colazione e lo stretching mattutino.

Quella tra Zubiri e Pamplona sarebbe dovuta essere una tappa facile, in discesa anche. Non è andata affatto così! Il sole batteva incessante e lo si sentiva anche con il cappellino, il calore mi faceva sudare parecchio e la sete aumentava, le volte in cui mi fermavo a bere erano molte/troppe e il tempo di percorrenza della tappa era sempre di più ogni volta che mi fermavo. A questa lunga catena di situazioni ed eventi si univano i sentieri stretti e molto simili tra loro che si dovevano percorrere.
Note musicali

Ludovic – il più folle tra i compagni d viaggio – ha trovato una soluzione alla monotonia e al caldo: la musica dance anni ’80. Grazie a quella musica, diffusa a tutto volume dal suo cellulare, il nostro sentiero diventa una pista da ballo. Camminavamo e proseguivamo muovendoci a ritmo di musica, saltando, muovendo il bacino e la testa… anche piroettando. Non tutti gli altri pellegrini hanno gradito. È una reazione normale – pensavo io – e non me ne sentivo in colpa. Il cammino non è solo un percorso spirituale, di solitudine e di meditazione; noi quel giorno per poter andare avanti dovevamo ballare, la sentivamo come un’imposizione interiore e così abbiam fatto. Ci siamo divertiti a dir poco.

Pamplona, SpagnaLa sera, arrivati a Pamplona, c’erano ponti e piazze addobbate di tutto punto; facciamo una specie di bagno nel fiume (non andato a buon fine a causa dell’acqua non proprio limpidissima) e facciamo una doccia e un giretto nel centro affollato, con anche persone in costume. Per cena ci siamo concessi un ricco risotto a cui abbiamo aggiunto una gustosa zuppa. Marie, la signora del carrello, si avvicina a noi con aria beffarda e con grande orgoglio ci mostra il suo nuovo mezzo a 4 ruote non motrici: un carrello rosso fiammante comprato per 15 euro in un negozietto cinese.

Il rapporto di “convivenza” con Ludovic e David prosegue nel migliore dei modi: siamo molto uniti nel viaggio. Speriamo di poterlo proseguire tutto assieme nonostante il passo molto differente tra me e loro. In più, io ho solo 28 giorni per finire il cammino (ho già comprato il biglietto di ritorno, accidenti a me) mentre loro si possono concedere un po’ di calma.

La notte si avvicina, andiamo a dormire un po’ prima oggi così riesco anche a chiamare mia mamma per la prima volta da quando sono partita. Il sonno non è stata delle migliori a Pamplona tanto che mi risveglio con un to-do da check-are: prendere tappi per le orecchie.

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