…Ripartiti dalla zona dei laghi, prossima tappa Las Vegas. Qui l’elemento fondamentale è: l’acqua non è mai abbastanza.
Il percorso prevede di attraversare la Death Valley, nota per le sue temperature oltre i 45 gradi e vi posso assicurare che il caldo fa brutti scherzi.
Ripenso ad un episodio in particolare, fermo ad un autogrill per fare benzina decido di scendere ed entrare nel supermercato adiacente. Forse i cento metri più caldi della mia vita, per poi entrare in un locale condizionato a 15 gradi, ideale per i bagni di contrasto. Mi nota subito un cassiere a dir poco bislacco che mi chiede di dove ero, appena dico Roma tira fuori una agenda dove aveva segnato tutta la gente proveniente da Roma che si era fermata in quel posto nell’arco di 5 anni… Beh io sono il numero 10. Non finisce qui, vista la mia disponibilità a chiacchierare mi racconta che sono capitato nel giorno più caldo dell’anno finora e che alcuni abitanti del posto avevano scelto di festeggiare questa cosa cuocendo delle uova sopra il tetto delle loro auto sfruttando il calore del sole. Perplesso me ne ritorno nella mia macchina da mia moglie pensando che l’acqua in effetti non è mai abbastanza.
Ma dopo ore di deserto e cactus finalmente si intravede da lontano Las Vegas, deserta di giorno, stracolma la sera.
Alberghi enormi dai nomi famosissimi, un vento caldo insopportabile che ti costringe a cercare ristoro nei casinò degli alberghi, signore over 50 che ti fermano per strada per darti bigliettini con numeri telefonici di prostitute (mascherando così una piaga di questa città oltre il gioco d’azzardo), luci ovunque, suoni, spettacoli meravigliosi (imperdibili le fontane del Bellagio), ma ad un occhio attento non scappa il turista tipico di LV.
Oltre tante coppie in viaggio di nozze come me, ragazzi e ragazze che festeggiano compleanni o addii al celibato/nubilato, Las Vegas è meta soprattutto nel fine settimana di americani col vizio del gioco che sperperano i loro averi alla slot machine, black jack, poker, e ce n’è per tutti i gusti: il single, il vedovo, il padre di famiglia, la madre di famiglia, lo studente e così via.
Frastornati da tutte queste luci scappiamo da Las Vegas per dirigerci verso l’ultima tappa californiana: la città degli angeli.
Ancor prima di arrivare ci stupisce la grande lente che illumina Los Angeles, l’oceano Pacifico ci regala all’altezza di San Bernardino in lontananza un tramonto di un colore mai visto, unico, un bagno fra il rosa, l’arancione, il nero, il blu, il rosso e il viola.
Arriviamo di sera tardi, non partite mai di Domenica dal paese dei balocchi (Las Vegas) verso il centro che offre lavoro a milioni di persone (Los Angeles), non siete gli unici che lo fanno!
Che dire di LA, sembra di averla sempre vista, vi ritroverete a camminare sui set dei vostri film-telefilm preferiti, Hollywood, ma soprattutto gli Universal Studios (costosi ma imperdibili), le ville di Beverly Hills, gli attori, gli aspiranti tali, i rappers, gli skaters, gli Stati Uniti.
Sì forse Los Angeles è la rappresentante vera della West Coast, pregi e difetti, Downtown e Venice Beach, grattacieli, spiagge infinite, ricchi, poveri, contrasti. Basti pensare che LA è fra le zone a più alto rischio sismico del mondo e proprio in questa area si trovano le case più belle e costose del pianeta.
Il chiaroscuro che ne esce è stupendo, la fine della route 66 forse è metafora che tutte le contraddizioni non sono altro che specchio di ognuno di noi, gli eccessi, le virtù, l’egoismo, l’attenzione verso il prossimo. Los Angeles però è soprattutto vita da spiaggia. Le torrette di avvistamento dei guardaspiaggia, la gente che fa ogni tipo di sport sul lungo mare, gli artisti di strada, i musicisti, i predicatori, i senza tetto… non manca proprio niente. Quello però che più ti colpisce è lo stile di vita, la serenità nei volti della gente, la multi etnicità, la tolleranza.
I tramonti ed il mare ci nascondono però la nostra prossima meta: Le Hawaii…