Luogo e contatti: Lintong, Xi’an, Shaanxi, Cina; +86 29 8139 9001;
Apertura: tutti i giorni 8:30 – 17:00 (la biglietteria chiude alle 16:30).
Biglietti: alta stagione (dal 1 marzo a fine novembre) 150 Yuan circa €. 20, bassa stagione (dal 1 dicembre a fine febbraio) 120 Yuan circa 17,00 €.
L’esercito di terracotta si trova in Cina esattamente a Lintong a circa 35 Km dalla affascinante città chiamata Xi’An.
Fu scoperto nel marzo del 1974 quando dei contadini intenti a scavare un pozzo per l’irrigazione dei campi, si ritrovarono di fronte a numerosi pezzi di cocci. Gli anziani dei villaggi ritennero più che una scoperta, un malaugurio.
Yang Zhifa, un contadino che la pensava diversamente, il 29 marzo 1974 avvisò le autorità cinesi; subito arrivarono gli archeologici e due anni dopo venne alla luce una delle più importanti scoperte archeologiche del XX secolo.
La leggenda sulla creazione dell’esercito di terracotta racconta che nel 210 a.C. il primo imperatore della Cina unificata, Qin Shi Huang, (famoso oltre che per l’esercito di terracotta anche come iniziatore della muraglia cinese) stabilì che, alla sua morte, il proprio corpo sarebbe stato protetto da un esercito immortale. Quindi iniziò a costruire la sua tomba dove lavorano all’incirca 700.000 uomini provenienti da tutto il paese. I lavori durarono per circa 40 anni e alla morte di Qui Shi Huang la tomba non era ancora terminata.
Le statue dei guerrieri hanno le dimensioni umane: variano di altezza tra 1,75 metri e 1,97 metri (altezza delle guardie imperiali di quei tempi) e ognuna pesa circa 200 Kg.
Dal “balcone” della fossa n. 1 avrete di fronte a voi una distesa di statue rigorosamente poste in file che, dopo il loro ritrovamento ed il loro restauro, sono state posizionate esattamente dove sono state trovate: infatti ci è stato spiegato che ogni statua era stata posizionata seguendo un criterio ben preciso.
Le statue poste in prima fila sono state trovate quasi completamente intatte e hanno avuto veramente pochissimi ritocchi.
Ciò che mi ha impressionato più di tutto è stato, oltre alla enorme distesa di statue ritrovate e alla loro altezza reale (io pensavo fossero più piccole), il fatto che ognuna è differente l’una dall’altra: infatti sembra che non siano state create con stampi uguali e questo lo si nota anche dalla espressione del viso tutte differenti l’una dall’altra. Altra cosa impressionante sono le corazze costruite in pietra finemente e dettagliatamente decorate anche da piccolissimi particolari.
In fondo al “capannone” più importante del posto, ci sono i cavalli ritrovati quasi del tutto distrutti: qui vengono ricostruiti assieme anche ad alcuni soldati danneggiati per poi essere di nuovo ricollocati al loro posto.
L’esercito di terracotta è oggi composto da più di 8.000 statue (ma si stima che siano in totale circa 20.000). Gli scavi si sono fermati più volte ma vengono sempre ripresi; mi era stato anche spiegato che per le statue più danneggiate (guardate la foto dei resti come spesso vengono ritrovati) una persona ci lavora sopra molti giorni, a volte è capitato anche più di due mesi.
Delle 8.000 statue ritrovate, circa 6.000 sono presenti solo nella fossa n. 1: qui ci sono soldati “a piedi” più qualche carro in legno e qualche cavallo di terracotta. Nella fossa n. 2 ci sono circa 1.400 tra fanti e cavalieri ed infine nella fossa più recente la n. 3 contiene statue di ufficiali di alto rango. La fossa n. 4 è stata ritrovata vuota.
Nel museo nelle vicinanze degli scavi, permette ai visitatori di vedere da vicino delle statue, messe sotto teche di vetro, tra le migliori conservate compreso anche del loro colore originale (infatti un tempo tutte le statue erano dipinte); qui è anche possibile vedere il bellissimo carro trainato da cavalli in bronzo scoperta nel 1980.
Purtroppo le statue sono quasi tutte prive di armi, ma gli archeologi sono riusciti a recuperare balestre, spade e moltissime punte di freccia.
Il Mausoleo dell’imperatore Qin Shihuang, e quindi anche l’esercito di terracotta che ne fa parte, è stato inserito dall’Unesco nella lista del Patrimonio culturale mondiale.