Giorno: domenica 07.08.2011
Tappa: n. 1
Percorso: 55,6 Km circa in macchina
Agli arrivi in aeroporto incontriamo Vivek dell’agenzia di viaggi che ci accompagna direttamente nell’hotel Star Rocks di Delhi. Qui ci consegna i voucher per alcune escursioni prenotate, i biglietti del treno che prenderemo da Agra a Jhansi e i voli aerei interni e verso il Nepal (ma questa è un’altra storia di cui non parlerò qui). All’hotel conosciamo anche il nostro autista, Ashok, persona molto professionale che si rivelerà gentilissimo, molto disponibile anche fuori dai suoi orari di lavoro e profondamente credente nella sua religione (abbiamo tanto apprezzato le varie spiegazioni sulla religione induista).
Ricevute le chiavi della camera, doccia veloce e via alla volta di Delhi, enorme città caotica. In hotel ci raggiunge la guida di Delhi che parla italiano. Dedichiamo la nostra prima visita alla grande moschea del venerdì, Jama Masjid; la visita a questa moschea è assolutamente da non perdere, è un luogo molto importante per la comunità mussulmana a Delhi, nonché uno dei cinque posti più visitati dai turisti che si trovano nella capitale. La sua costruzione iniziò nel 1650 e la durò circa 6 anni; la prima cosa che salta agli occhi appena si entra è l’immenso cortile che può contenere fino a 25.000 fedeli. Ogni venerdì la moschea è chiusa al pubblico e solo i fedeli vi si possono recare per la preghiera.
Usciamo dalla moschea e fuori ci aspetta un piccolo risciò che ci porta in giro per le piccole e strette stradine di Old Delhi affianco alla moschea; il giro dura circa 20 minuti.
La visita successiva è al memoriale dedicato a Mahatma Gandhi, Padre dell’India mai dimenticato: il Raj Ghat. Si tratta di una piattaforma di marmo nera posta nel luogo in cui venne cremato Gandhi il 31 gennaio 1948 che viene visitata con rispetto e ammirazione da fedeli e stranieri. Pranziamo assieme alla nostra guida in un grande ristorante vicino a un monumento patrimonio dell’Unesco dal 1993. È il Mausoleo dell’imperatore Humayun, iniziato nel 1562 su commissione della imperatrice in onore e ricordo del suo amato marito defunto (al contrario quindi del Taj Mahal che fu ordinato dall’imperatore per la sua consorte).
Il mausoleo un imponente complesso in arenaria rossa, ossia il tipico materiale usato in India per costruire molti edifici storici. Oltre alla tomba di Humayun qui si vede anche il bellissimo “giardino del paradiso” di 30 acri con al suo centro i corsi d’acqua importanti per la cultura islamica che indicano i quattro fiumi del paradiso (latte, miele, vino e acqua).
Risaliamo in macchina e raggiungiamo i palazzi governativi in puro stile coloniale inglese e all’India Gate, imponente memoriale dedicato ai caduti della prima guerra mondiale che riporta scolpiti sulla sua porta i loro 13.218 nomi.
L’ultima visita la dedichiamo al Qutub Minar, minaretto in mattoni di 70 metri ritenuto il più alto del Mondo e – come il Mausoleo – inserito nel 1993 tra i patrimoni dell’Unesco; è molto antico, la sua costruzione terminò nel 1230 e viene oggi conservato con continui restauri che seguono scrupolosamente le linee e forme di un tempo.
Qui si osserva anche la colonna di Ashoka alta 7 metri e completamente costruita in ferro. Torniamo in hotel stanchi morti, domani ci aspettano un bel po’ di chilometri…