Giorno: giovedì 18.08.2011
Tappa: n. 12
Percorso: circa 260 Km
La città di Jaipur ci è molto piaciuta ma ora tocca la visita da noi tanto aspettata!
Partiamo presto dopo la solita abbondante colazione… prima di raggiungere la città di Agra, ci fermiamo ad ammirare la città murata in stile moghul chiamata Fatehpur Sikri, detta anche città fantasma in quanto fu abbandonata nel giro di pochi anni dalla sua costruzione a causa della scarsità d’acqua; qui vediamo anche una moschea molto frequentata dai fedeli.
La nostra visita non dura molto il questo luogo riconosciuto tra l’altro Patrimonio dell’Unesco… siamo troppo impazienti nel vedere un altro Patrimonio Unesco… il Taj Mahal, che è da molto che aspettiamo di visitarlo e fotografarlo. Raggiungiamo l’hotel ad Agra, facciamo il check in e depositiamo i bagagli dandoci appuntamento con Ashok per le ore 14:30.
Finalmente nel pomeriggio arriviamo nel parcheggio dedicato ai visitatori del Taj Mahal… ad aspettarci la nostra guida sopra un calesse che ci porterà di fronte all’entrata… già da fuori, il portone principale è imponente e meraviglioso!
Varchiamo l’entrata e di fronte a noi ecco l’enorme monumento dedicato all’amore: il Taj Mahal. Una delle sette meraviglie del mondo, patrimonio dell’Unesco, visitato ogni anno da tantissimi turisti. Molti di loro – come noi – rimangono a bocca aperta di fronte a questa bellezza.
Dopo molteplici foto ci sediamo con la guida su una panchina e lui ci incomincia a raccontare la leggenda legata al monumento: “un tempo gli imperatori avevano moltissime mogli… spesso scelte per il rango e la bellezza… anche l’imperatore Shah Jahan aveva tante mogli ma la sua preferita e l’unica che veramente gli aveva rubato il cuore era la bellissima Mumtaz Mahal (il suo nome significa Eletta del Palazzo). Anche lei era innamoratissima dell’imperatore e talmente devota a lui che era l’unica delle mogli che lo seguiva anche in guerra. Quando mise al mondo il loro quattordicesimo figlio Mumtaz Mahal morì. In punto di morte chiese all’imperatore di costruire in sua memoria un monumento che fosse di rara bellezza e immenso come il loro amore. Unico scopo di vita per l’imperatore fu la costruzione del Taj Mahal dove ci vollero 22 anni”.
Il candore bianco del marmo e i suoi quattro altissimi minaretti sono le cose che per prima saltano all’occhio nel vederlo; all’interno di rilievo è il cenotafio di Mumtaz Mahal con affianco l’imperatore. Stupende anche le pietre incastonate: 28 tipi di pietre diverse, molte di valore come per esempio zaffiri e turchesi.
Finita la visita, chiedo alla guida se possiamo rimanere ancora una mezz’ora per rifare il giro, scattare altre fotografie e contemplare la bellezza di questo monumento.
Usciti dal Taj Mahal torniamo alla macchina e chiediamo ad Ashok se, prima di rientrare in hotel, ci fermiamo tutti e quattro a bere qualcosa assieme… la guida da un indirizzo di un luogo che conosce e, arrivati, come sempre ci tocca pregare all’infinito Ashok di venire con noi e, dopo molte nostre insistenze, accetta. Si parla del più e del meno, della vita in India, di usanze e costumi che a noi interessa sempre molto… stiamo tutti insieme quasi una oretta.
Ritorniamo in hotel stanchi, soprattutto per colpa del caldo, ma stra felici. Ashok ci chiede a che ora vogliamo andare a cena più tardi ma noi gli diciamo che stasera rimaniamo a cenare in hotel; così ci salutiamo e ci diamo appuntamento per domani mattina.
Prenotiamo un tavolo per le 20:30 nel ristorante dell’hotel dove ci sarà anche musica tradizionale indiana… il nostro primo giorno ad Agra si conclude così.