Chiedersi come prepararsi per il Cammino di Santiago è lecito, rispondere è il mio scopo in questo articolo.
Se sei qui è perché hai già deciso da dove partire e grosso modo anche le tappe in cui fermarti, quindi ti stai informando su tutto ciò che devi organizzare per il tuo Camino.
Non c’è nulla di male nel partire più tranquilli, anzi si tratta di un viaggio che ti riserverà tantissime sorprese ed imprevisti a cui dovresti partire preparato.
Ecco di cosa parleremo:
- come prepararsi fisicamente.
- la guida allo zaino e relativi consigli.
- cosa portare, quindi l’abbigliamento del pellegrino.
La preparazione fisica
Il Cammino di Santiago è un viaggio molto molto lungo perciò è opportuno prendere alcuni accorgimenti perché dolori, stanchezza e, ahimé, infortuni sono un rischio piuttosto comune per i pellegrini.
Per questo motivo un minimo di preparazione fisica è consigliabile. Non dico assolutamente necessaria, primo perché l’imprevedibile è sempre dietro l’angolo e poi perché dipende da persona a persona. Ho visto con i miei occhi atleti (anche runner) ultra preparati costretti ad abbandonare dopo pochi giorni e pellegrini partiti senza aver mai camminato due passi arrivare a Santiago senza neppure una vescica.
Certo, senza esagerare sarebbe il caso di mettersi un tantino alla prova. Quindi se hai preventivato in anticipo il viaggio, prevedere camminate di lunghezza sempre crescente è un’ottima idea.
L’obiettivo deve essere simulare al meglio una tipica tappa di Cammino, quindi camminare circa 20-25 km al giorno nelle condizioni più simili al percorso che hai scelto. Portarsi uno zaino sulle spalle non è solo consigliato ma anche intelligente. Oltre alle vostre gambe, dovete abituare anche spalle e schiena che si divideranno il compito di farti arrivare sano e salvo alla meta.
Per quanto tempo? Dipende da te, ma in media 2 o 3 mesi iniziano ad essere un ottimo banco di prova.
Un fattore che viene spesso sottovalutato è doversi anche abituare all’attrezzatura, quindi come detto lo zaino, i vestiti e sopra ogni cosa le scarpe.
Ma ti svelo un segreto, va bene il corpo e prepararsi ma la testa e il modo in cui affronterai le sfide del Cammino saranno fondamentali. Senza un briciolo di testardaggine e volontà sarà difficile raggiungere la Cattedrale di San Giacomo.
Prendete me, con poca preparazione, molti chili sulle spalle e troppi sulla pancia, nonostante ogni tipo di sventura ed infortunio, a Santiago ci sono arrivato eccome. E lo ripeto: solo per la testa.
Lo zaino
Quale zaino è consigliato per il Cammino di Santiago? Di quanti litri e, ancora, come prepararlo? Tutti dubbi normali trattandosi del tuo vero ed unico compagno di viaggio.
Lo amerai, lo odierai ma sarà la tua casa da portare sulle spalle quindi scegli con cura ogni singolo grammo perché quel peso non diminuirà, anzi si farà più pesante e sempre più duro da trasportare giorno dopo giorno.
Quello che conta e che imparerai sul sentiero è dotarti dell’essenziale. Per quanto riguarda la grandezza dello zaino un 40 o 50 litri bastano e avanzano e sono i più popolati fra i pellegrini. Se invece opti per l’estate potresti anche tagliare un poco e portare un 30 litri, più piccini sinceramente li ho visti solo a chi partiva da Sarria. La marca è indifferente, vedrai tonnellate di Decathlon, Deuter, North Face, Ferrino ma l’unica cosa che conta è che sia resistente, dotato di un supporto per la schiena e le bretelle aggiustabili oltre alla cintura in vita. Ah e che abbia il telo antipioggia, sia chiaro.
Ma cosa metterci dentro? Ecco l’essenziale.
- il sacco a pelo o il sacco lenzuolo se viaggi con il caldo.
- l’abbigliamento.
- i bastoncini da trekking: utilissimi anche se io ho preferito un bel bastone trovato a St.Jean che mi ha accompagnato fedelmente per oltre 800 km.
- un paio di sandali aperti, meglio se da trekking.
- una mantella o k-way per la pioggia.
- infradito per la doccia.
- l’asciugamano in microfibra.
- una borraccia bella capiente.
- i documenti e la Credenziale del Pellegrino, dove vai senza?
- una bella mattonella di sapone di Marsiglia (è la mia città d’altronde, un po’ di sano sciovinismo).
- qualche medicinale.
- il kit per le vesciche: basta ago, filo e del betadine.
- l’essenziale da toilette.
Se poi come me sei vivi e lavori di tecnologia potresti anche considerare l’essenziale fra i gadget tecnologici da portare in Cammino. Invece qualche extra a seconda delle esigenze:
- torcia se pensi di uscire presto al mattino.
- vaselina per aiutare i piedi a scivolare meglio negli scarponi.
- tappi per le orecchie: lo sai che non si dorme quasi un tubo negli albergues, vero?
- tenda se agli ostelli preferisci accamparti dove più ti aggrada.
Cosa portare per il Cammino di Santiago? L’abbigliamento del pellegrino
Se un tempo il pellegrino partiva con una pantalone e con quello tornava (senza mai lavarsi) oggi per fortuna la condizione del viandante è decisamente semplice. Ridurre il peso e facilitare i processi di lavatura e asciugatura è cosa da poco con i materiali tecnici che il mercato mette a disposizione.
Tenendo presente che a seconda della stagione si dovrebbe ridurre o aumentare il numero di abiti da portarsi dietro, non hai molto da fantasticare sul look da pellegrino che avrai.
- magliette tecniche: si asciugano in fretta e sono traspiranti, 3/4 durante l’anno mentre un paio d’estate son sufficienti.
- pantaloni tecnici che si trasformano in pantaloncini: 2 capi e hai tutto quello che ti serve!
- pile: può essere una soluzione sufficiente per gran parte dell’anno (anche in estate data l’imprevedibilità galiziana).
- giacca da trekking: meglio se antipioggia, può servire quasi tutto l’anno. A me è bastato un pile fino alla scalata del Cebreiro dove, trovando neve, dovetti comprare una giacca più pesante.
- calze: non fare il tirchio e spendi qualcosina di più per calze buone e anti-vesciche, sarà un investimento che non rimpiangerai.
- scarpe: di sicuro la cosa fondamentale! Sceglile bene, provale e poi opta per quelle che più ti si adattano. Insomma non esiste la scarpa perfetta né la marca perfetta. Preferibilmente che siano da trekking, alte o basse non fa differenza per questo Cammino, tanto che alcuni scelgono addirittura scarpe da ginnastica. L’importante è che siano usate in modo che il piede sia abituato a passarci molto tempo, quindi prima indossale a lungo.
Conclusione
Tieni a mente una lezione che ti servirà.
Camminare non è pianificare ma scoprire, e parte della scoperta è l’imprevedibile, la difficoltà, i ripensamenti.
Quello che intendo dirti è di prendere questi consigli con le molle perché il Cammino di Santiago è solo tuo e per quanto ti preparerai cambierai i tuoi piani. Non una, non due ma forse trenta volte.
E ti piacerà.
Buen Camino!