In un campionato mondiale dove ad essere valutata fosse la capacità di emozionare il viaggiatore da parte di una città, Budapest salirebbe tranquillamente sul podio. Senza dubbio, in buona parte grazie al suo quartiere ebraico.
Ogni luogo ha un cuore pulsante, una fonte di energia che trasmette al resto forza e carattere. E questo è quello che accade nei dintorni della Grande Sinagoga, dove quel dipinto di una Budapest autentica, in parte ammaccata dalle rughe ben scavate, si spande con tenacia usando le arterie stradali come fossero vene.
Ciò che ne risulta è un capolavoro dove tradizione e futurismo si abbracciano senza timore, dove le cicatrici sanno fare rumore e vengono mostrate senza vergogna, laddove gli odori e i colori lasciano spazio alla creatività senza che nulla, e dico nulla, intacchi la storia e le tradizioni di questi vicoli.
Entriamo nel cuore di Pest, scopriamo l’anima di Budapest!
Ma con rispetto, quasi passeggiassimo a piedi scalzi.
Qualche informazioni sul quartiere ebraico
Intanto cerchiamo di capire dove ci troviamo. Erzsebetvaros, la città di Elisabetta se volessimo tradurlo, è il VII Distretto della città di Budapest. Situato nella parte interna di Pest, la riva occidentale della città, è oggi il quartiere più popoloso a Budapest nonostante il rapido calo demografico che lo ha segnato nell’ultimo tragico secolo.
Passeggiarvi all’interno vuol dire fare i conti con la durezza di questa storia, scalfita dalla tragedia della guerra quando divenne uno dei ghetti più grandi d’Europa, arrivando ad ospitare fino a 300 mila ebrei, e annebbiata poi dall’epoca socialista.
Eppure, non bastano i fori di proiettile ancora visibili sui muri e le crepe a scalfire quest’aura di signorilità che gli ampi vialoni indossano orgogliosamente. I palazzi retrò con bizzarri ornamenti segni di un’altra epoca, gli edifici liberty, qui si passa dai colori accessi al freddo glaciale dell’acciaio senza un centimetro d’aria che li separi.
Sembra nato così il quartiere ebraico, in totale armonia di disaccordi: a dirla tutta, il luogo ideale dove la rovina incontra l’unicità.
Volete un consiglio spassionato? Lasciate in albergo la mappa, spegnete il cellulare, chiudete gli occhi.
Lasciate che sia l’istinto a guidarvi, lasciate che gli odori dei ristoranti kosher vi invitino, fate scorrere le mani sulle ferite dei palazzi. E partite alla scoperta. Non un vicolo ma mille, non un chiosco ma stupitevi di tutto, andate con curiosità perché questa è la dolce carezza che Budapest può donarvi. Questo il suo lato umano, fiero e più sensibile.
I migliori luoghi di interesse da vedere nel quartiere ebraico di Budapest
Budapest va scoperta tutta: le sue bellezze da vedere e visitare, il suo Danubio, l’atmosfera che dona meglio di quanto saprebbe fare una cartolina. Ma partiamo da qui.
Avete messo da parte la guida? Allora partite in viaggio con noi di aCasaMai alla scoperta del quartiere ebraico Erzsebetvaros!
La grande Sinagoga
Non si può che partire da qui. Un edificio maestoso che per la posizione centrale su Dohány utca non faticherete a trovarvi più volte davanti agli occhi. Per fortuna.
Si tratta della seconda più grande sinagoga al mondo dopo quella di New York al di fuori di Israele. Talmente imponente mentre si innalza al cielo e così particolare nella suo eclettismo di stili che vanno dal moresco al neo-romanico. Osservandola da fuori non potrete far altro che seguire con lo sguardo le due torri gemelli che si ergono, sormontate dalle particolari cupole a bulbo. Ma sarà l’interno a stringervi dentro, che sia per l’illuminazione, per la bellezza della scelta delle decorazioni o sarà che in quelle tre navate scorre la storia della città.
Altri edifici del complesso della Sinagoga
La Sinagoga è sì maestosa, ma è il complesso di edifici ad essa connessi che rendono tutto ancora più grande.
Potete visitare Il Museo Ebraico dove viene narrata la storia della comunità dal suo arrivo in città, il cimitero, il Tempio degli Eroi che è di fatto una piccola sinagoga con il memoriale delle vittime del primo conflitto mondiale da ammirare in silenzio camminando nei suoi lunghi corridoi.
Le altre due sinagoghe
Non esiste solo la Grande Sinagoga, infatti la quarta comunità ebraica d’Europa si stringe intorno ad altri due edifici meno noti, ma altrettanto importanti.
Parliamo della Sinagoga Ortodossa in Kazinczy utca e della Sinagoga Status Quo in stile moresco.
La Budapest alternativa, creativa, gustosa e divertente
Era destino che nel cuore pulsante del quartiere, dove la storia della città ha vissuto alcuni dei momenti più drammatici della sua vita, Budapest rinascesse dalla ceneri come una fenice.
Proprio qui ribolle la forza di chi ha scalzato la depressione con un’impronta creativa e un balzo alternativo.
La cosa più particolare che potreste notare? Che quel lussuoso palazzo storico e la street art del murales accanto sembrano essere nati per stare insieme. Ne troverete traccia un po’ ovunque, come se chi ha deciso di rimanervi a vivere abbia voluto urlare al mondo: il quartiere ebraico c’è, esiste, è più che mai vivo!
Ma non solo, i mercati al coperto dove potreste perdervi, a volte racchiusi dentro vicoletti, custoditi di nascosto solo per chi ha intenzione di mettersi in gioco e scoprire senza timore questa zona della città.
E i Pub in Rovina, una delle testimonianze più interessanti di una Budapest che appare proiettata in un domani cyber-punk letterario, barcamenandosi fra un passato difficile e un presente frizzante.
Questo è il regno delle meraviglie, saprete essere l’Alice che esplorerà l’incredibile vita notturna della zona? Perché le porte si aprono su un mondo fatto di locali semi-abbandonati e poi recuperati e di mercatini street food incredibilmente interessanti dal punto di vista culinario.
Visitare una città è anche gustarla, non dimenticarlo!
E per finire, sempre sul Danubio!
Va bene, non sono certo che il lungo Danubio sia compreso nei confini amministrativi del quartiere ebraico (secondo la mappa, no). Eppure siamo lì, così vicini.
Il richiamo delle sue luci, il dolce rumore dell’acqua che ci rasserena dopo aver penato anche noi per questo quartiere. Forse ne abbiamo bisogno, dopo tutto, forse è giusto finire lì, passeggiandovi.
E ammirandone il memoriale delle scarpe sul Danubio.
Buon viaggio!