Il bello dei viaggi è anche nei ricordi e nelle storie che portiamo a casa e che possiamo condividere. Questo post nasce proprio da una di queste storie: un paio d’anni fa una mia zia è stata a Cuba; mi stava raccontando cosa aveva visto e vissuto e tra le foto che mi ha mostrato, una in particolare mi è rimasta in mente: ritrae una ragazza, di spalle, in un vistoso abito rosso con un’ampia gonna molto elaborata.
Vi capita mai, quando visitate un posto nuovo, di chiedervi come sia vivere lì? Cosa si provi ad essere uno del posto? A me si e questa volta, pur non avendo visto l’isola in prima persona, è bastata la vista e la storia dietro a quella foto per scatenare tutta una serie di domande: chi era quella ragazza? Perché era vestita in quel modo?
Quello che so è: siamo in piena estate 2014 e lei sta festeggiando la sua Quinceañera, il quindicesimo compleanno che nei paesi dell’America Latina è considerato la tappa che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta per tutte le adolescenti.
Il resto ho provato a immaginarlo, giocando di fantasia e mettendo insieme le informazioni che ho trovato su questa tradizione.
Curiosità: la parola spagnola Quinceañera significa “colei che compie 15 anni” e per certi versi somiglia ai Sweet Sixteen statunitensi. Questo rito, però, ha origini ben più antiche e momenti scanditi che variano da paese a paese. In America Latina, molto prima dell’arrivo dei conquistadores spagnoli, molte tribù come gli Inca, gli Aztechi, i Maya e i Toltechi erano soliti segnare l’ingresso delle ragazze tra gli adulti della comunità con una cerimonia di iniziazione al termine del percorso educativo che le preparava al nuovo ruolo di giovani donne all’interno della loro tribù di appartenenza. Era una cerimonia molto elaborata, una grande festa per questo importante momento di passaggio. Con l’arrivo degli spagnoli questo rito non andò perso, ma venne adattato ai costumi cristiani dei conquistadores andando a mixarsi con la tradizione del debutto in società delle giovani dame aristocratiche. Così la presentazione della ragazza agli dei indigeni si trasformò in una cerimonia in Chiesa, le danze tradizionali vennero sostituite dai valzer e i costumi dei nativi da sfarzosi abiti europei.
Ma torniamo a Cuba, alla ragazza della foto.
Fingiamo che si chiami Joaquina. Oggi per lei è il gran giorno: l’ha pianificato con sua madre sin dal suo tredicesimo compleanno. La giornata comincia con una cerimonia in Chiesa, dove si sottoporrà a una serie di riti e riceverà dei doni simbolici dai genitori e dalla madrina. Com’è tradizione per le quindicenni cubane, sostituirà le sue vecchie scarpe basse con le sue prime scarpe con il tacco, regalo del papà (papi), mentre la mamma (mami) la incoronerà con una tiara che si abbina perfettamente al vestito che ha scelto con lei per questa occasione speciale. Un altro simbolo che riceve oggi dalla madrina è la sua ultima bambola.
Joaquina è molto emozionata, sta vivendo un giorno da vera protagonista pari solo a quello che sarà il suo matrimonio. Sarà seguita per tutta la giornata da una vera e propria corte: 14 damas (damigelle) e 14 chambelanes o escortes (accompagnatori). C’è poi il suo chambelan (cavaliere), con cui si scatenerà nelle danze alla festa serale.
Terminata la funzione si reca in piazza dove le scattano alcune foto. Finite le formalità è ora di cominciare il party.
Il ballo d’onore spetta al papà: apriranno i festeggiamenti con un valzer o una danza tradizionale cubana, forse un Danzón, la contradanza, rigorosamente con testo spagnolo. Tutta la serata sarà scandita dalla musica e da coreografie tipiche. Joaquina balla prima con i parenti per poi scatenarsi con il suo chambelan, attorniata dalla sua corte. I ragazzi vestono smoking dai colori vivaci, mentre le ragazze colorati abiti da cerimonia. Balleranno intorno alla festeggiata per tutta la festa.
Arriva anche il momento dei regali: la tradizione cubana della Quinceañera vuole che la festeggiata riceva dai genitori un anello o un braccialetto, simbolo del cerchio della vita o un paio di orecchini, per ricordarle di tenere sempre le orecchie ben aperte. Se la sua famiglia è particolarmente religiosa, Joaquina potrebbe ricevere anche una Bibbia e un rosario.
Chissà cosa avrà pensato, una volta posata la testa sul cuscino? E chissà cosa starà facendo oggi, a due anni dalla sua festa speciale?
Prima di chiudere, vi lascio con questa infografica che illustra i simboli e le tradizioni che accomunano la cerimonia della Quinceañera nei paesi e nelle comunità latine d’America.
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