Il comune di Specchia è uno splendido borgo salentino distante 50 chilometri da Lecce, nel pieno delle Serre Salentine ricche di uliveti, di agricoltura e storia.
Specchia è un borgo antico in cui poter trascorrere una pausa dalle giornate di mare e godere delle tradizioni del passato: è un’ottima idea se avete intenzione di conoscere il Salento in tutte le sue mille sfaccettature.
Sono diverse le strutture ricettive che si possono trovare a Specchia: B&B, Case Vacanza e Hotel nel Salento, che vi permetteranno di vivere il borgo di Specchia, ammirandone colori e gustando i sapori della cucina locale.
L’origine del nome Specchia
Specchia è situata in una posizione dominante della pianura salentina, a 130 metri sul livello del mare. Questa posizione sopraelevata le ha consentito, nel corso della storia, di essere una vera e propria roccaforte a difesa del territorio circostante.
L’origine del suo nome, infatti, deriva proprio da “Specchia”, un cumulo di pietre dalla forma conica utilizzato come postazione di difesa e vedetta. Alcuni di questi cumuli sono visibili tutt’oggi del territorio del comune.
Una storia antica…
Le prime notizie dell’esistenza della cittadina di Specchia risalgono al Medioevo, intorno all’anno 1000 d.C., quando faceva parte dei territori dominati dai Normanni.
La famiglia che più diede lustro alla cittadina, in epoca passata, fu quella dei Ripa il cui capostipite, Nicolò, fu addirittura notaio di Federico II.
Il centro storico di Specchia è conservato con cura e rimanda immediatamente ai tempi passati, ad un’epoca medievale di saltimbanchi e tradizioni. Le amministrazioni che si sono susseguite si sono impegnate per far sì che la storia di Specchia non venisse dimenticata e che il suo centro storico, tutt’oggi pedonale, ricco di stradine e scalette, non fosse modificato.
Le chiese…
Recandosi a Specchia non si può non andare a visitare le chiese, alcune delle quali risalgono al IX – X secolo d.C., perfettamente conservate, in cui si può assaporare il fascino dei tempi passati.
L’architettura di queste chiese è stata conservata fino ad oggi e costituisce un vero e proprio patrimonio culturale e artistico non solo del Salento, ma di tutta la nostra penisola, di cui dobbiamo ritenerci orgogliosi custodi.
La Chiesa di Santa Eufemia, di origine Medioevale, conserva perfettamente la sua architettura e le sue caratteristiche stilistiche dell’epoca.
É una costruzione in stile bizantino, con l’abside rivolto ad oriente, luogo in cui nasce il sole e simbolo della divinità di Gesù Cristo, come voleva la tradizione.
La Chiesa della Madonna dell’Assunta risale al XVII secolo e si compone di una navata centrale e due navate laterali, con pilastri in pietra leccese e arcate decorate da motivi floreali.
La Chiesa dei Francescani Neri risale invece al XVI secolo la cui cappella, quella intitolata a Santa Caterina Martire, è affrescata con scene di vita della santa.
La cripta della Chiesa dei Francescani Neri è interamente scavata nella roccia e, in essa, si possono ammirare affreschi sulla vita di San Damiano, San Cosimo e sul martirio di Sant’Agata.
Il castello Protonobilissimo-Risolo e Piazza del Popolo
A Specchia si può ammirare anche uno splendido castello, risalente al XVI secolo, il castello Protonobilissimo-Risolo. Anche se la sua architettura è stata adattata e modificata nel corso del XVII e XVIII secolo d.C., è ancora ben identificabile la struttura originale.
Il castello si affaccia sulla splendida Piazza del Popolo, situata nella parte più alta della cittadina e ricca di palazzi storici. Piazza del Popolo offre ospitalità anche alla Chiesa della Presentazione della Beata Vergine Maria, luogo di culto risalente al XV secolo d.C.
I frantoi ipogei di Specchia
Anche a Specchia la tradizione agricola è declinata sulla produzione di olio di oliva, l’“oro verde”, come spesso viene chiamato, che ha contribuito per centinaia di anni al sostentamento della zona.
Tra il XVI e il XIX secolo, Specchia e altri comuni limitrofi si dotarono di frantoi ipogei, ovvero di frantoi scavati nella roccia fino a formare delle vere e proprie grotte.
L’utilità di usufruire di un frantoio scavato nella roccia era quella di poter effettuare la lavorazione delle olive proteggendosi dal caldo.
Oggi i frantoi ipogei sono visitabili previo appuntamento e autorizzazione della Pro Loco.