È impossibile vivere viaggiando, Francesco! Datti una svegliata, fai il serio, comportati come si deve.
Sapete quante volte ancora oggi sento queste cose? Troppe.
Ed è una follia pura semplicemente perché il mondo di oggi permette di fare cose che un tempo era semplicemente più complicato svolgere. Complicato, non impossibile!
In fondo mio nonno già nel dopoguerra girò l’Africa lavorando come maestro, cioè quello che voglio dire è che tutto è possibile quando c’è la volontà.
In questo articolo non voglio far altro che mostrarvi una possibile alternativa di vita, spesso ritenuta non comune o fin troppo utopistica, nel vivere conciliando la propria sete di conoscenza e la voglia di viaggiare.
Io sono fatto così, non esiste il paese più bello del mondo, la cucina migliore al mondo. Esiste l’esplorazione, il conoscere, l’essere curiosi verso tutta la bellezza che c’è e di cui a volte ci si dimentica. Ma al tempo stesso rispetto profondamente le scelte diverse dalla mia, in fondo forse stare perennemente on the road richiede rinunce e quindi vivere viaggiando e lavorando può non essere per tutti, anzi non è scritto da nessuna parte che debba essere così, lo capisco.
Quindi mi rivolgo a te.
Tu che vuoi partire per esplorare il mondo ma al tempo stesso vuoi rendere questo world trip molto più che un semplice viaggio. Questo articolo è per te, spirito nomade, dagli occhi curiosi, dal taccuino sempre aperto, dal sorriso garbato per la conoscenza del nuovo. Per te che ti chiedi come sia possibile realizzare un progetto di vita viaggiando e lavorando al tempo stesso. Per te che hai già capito che non è soltanto viaggiare ma scegliere di seguire uno stile di vita che esalti la tua indole.
Alcuni modi per vivere viaggiando e lavorare al tempo stesso
– Facile parlare, ma il mio lavoro sai – non sapete quante volte ho sentito questa frase. E sebbene in molti casi si tratti di un limite concreto (badate bene che sono già molti i settori che si stanno evolvendo) sono tantissime le professioni ed esperienze che permettono ad oggi di viaggiare lavorando. Vediamone alcune.
- il Working Holiday Visa, uno speciale visto che permette di visitare molti paesi associando lo studio delle lingue ed esperienze lavorative. È rivolto a chi ha fra i 18 e 30 anni e solitamente riguarda l’esperienza di un anno, in alcuni casi rinnovabile. In questo articolo ad esempio vi spieghiamo come ottenere il working visa per l’Australia.
- lavorare da remoto. Visto che la vostra presenza non è richiesta in ufficio potete tranquillamente decidere dove meglio trascorrere il vostro tempo, giusto? In fondo la tecnologia di oggi e una connessione wi-fi fanno miracoli, azzerando quasi del tutto le distanze lavorative.
- essere un freelance del web. Il mondo del digitale è pieno di professioni che vengono svolte totalmente online, compresa la mia proprio mentre sto scrivendo quest’articolo! Volete un paio di esempi? Pensate a chi lavora sui Social Network, a chi scrive sul web come il sottoscritto, ai blogger, agli sviluppatori web e ai web designer tanto per citarne alcuni.
- creare un blog di viaggi, un sogno per molti, una concreta attività per altri (discorso che può essere ampliato a tutti i blog in generale come nei punti precedenti) ma trattandosi di viaggi sarebbe sicuramente un’attività coerente con il proprio stile di vita.
Facile sicuramente non lo è, oltre a richiede competenze di digital marketing, scrittura online, fotografia e molte altre. Ma perché rinunciare alla vostra passione a priori? - diventare fulltimers, eh ma chi sono di preciso? Partendo dal presupposto che tutti possono esserlo, i fulltimers sono coloro che scelgono di non vivere in case tradizionali ma preferiscono spostarsi continuamente su furgoni, camper e altri veicoli ottimizzati per viverci per lunghi periodi. Insomma si tratta di chi sta full-time on the road spostandosi dove meglio preferisce!
Vivere viaggiando in totale libertà con la possibilità di affiancargli il lavoro: ecco i moderni nomadi! - insegnare le lingue in giro per il mondo. Vi chiederete quanto sia fattibile con la nostra lingua che è sicuramente meno richiesta. Tuttavia ho conosciuto persone che in Cina e Corea del Sud tenevano lezione di pronuncia per cantanti lirici dove la nostra lingua può essere molto utile, insomma non disperate. Se invece avete un buon livello di inglese o di altre lingue non tentennate, le possibilità ci sono e sono economicamente molto interessanti.
- lavorare part-time negli ostelli che sono sempre alla ricerca di personale disposto ad aiutare qualche ora al giorno alla reception o in altre attività in cambio di un posto letto. Viaggiare low-cost? Ecco la soluzione.
- raccoglitori stagionali di frutta per riconciliarsi con la natura e lavorare viaggiando in un modo del tutto naturale. E non pensate di dover andare troppo lontano, anche in Italia è una cosa possibile.
- housesitting, ossia prendersi cura della casa altrui risparmiando le spese dell’alloggio.
RISORSE CONSIGLIATE: House Carers | Mind my House - fotografo di viaggi. Vivere mostrando al mondo i propri viaggi attraverso i propri occhi è senza dubbio affascinante ma molto arduo. Tuttavia tra la possibilità di vendere le foto sui marketplace online o essere un corrispondente per le agenzie o attività varie da freelance è un’attività quantomeno fattibile.
- scrittore di viaggi che lo ammetto… è forse il mio sogno. Vivere in viaggio, raccontare le avventure vissute con le proprie parole e vendere i propri racconti.
- volontariato, certo non si tratta di guadagnare in questo caso quanto più di vivere un’esperienza indimenticabile facendo qualcosa di buono per questo mondo.
- lavorare in cambio di alloggio. Questa categoria comprende moltissime delle attività già suggerite ma potete trovare davvero di tutto. Nel tempo ho visto annunci in cerca di dog-sitter, manutenzione in giardinaggio, marketing, lavoro negli ostelli e perfino lavori come autista. Il succo è semplice, si lavora un tot di ore al giorno e in cambio si ottiene l’alloggio e talvolta vitto, ma soprattutto un’esperienza fantastica spesso in condivisione con altri viaggiatori.
RISORSE CONSIGLIATE: Workaway | Staydu - lavorare nell’industria dei viaggi, scontato vero? Ma non pensate per forza agli impiegati seduti dietro le scrivanie della agenzie. La mia mente va agli accompagnatori turistici, a chi presta servizio sugli yacht o sulle navi da crociera, alle guide locali. E di chi lavora come animatore turistico nei villaggi? Quanti di noi ci hanno pensato almeno una volta nella vita?
In realtà con neppure troppa immaginazione possiamo pensare di viaggiare anche con professioni non del tutto considerate nomadi. Chi lavora come operatore edile può trovare occasioni temporanee per periodi limitati di tempo, come spesso accade per molti insegnanti o per chi lavora nella ristorazione. Spesso, infatti, i vincoli che ci impongono di restare in un luogo fisso sono soltanto autoimposti.
Ma dirò di più, professioni che tradizionalmente vengono considerate stanziali possono oggi e soprattutto nel prossimo futuro trovare sbocchi differenti, anche se solo in parte. Insomma proviamo a pensare ai commercialisti online, i medici che aprono blog creandosi una secondaria fonte di lavoro, chi vende online i propri prodotti gestendo tutto a distanza.
Riusciamo ad immaginare veramente il lavoro del futuro legato ad una sedia e ad un ufficio? Io no, anche perché altrimenti non avrei preso certe scelte per vivere viaggiando di cui vorrei parlarvi di seguito.
Nomadismo digitale: non una via per lavorare in viaggio ma uno stile di vita
Mi sento un po’ tirato in causa proprio perché quello che sto cercando di concretizzare nella mia vita è di diventare a tutti gli effetti un nomade digitale. Ma allora si pone un problema. Cosa è un nomade digitale?
È certo un modo vi vivere viaggiando e spostarsi lavorando, sì è così. Ma non qualifichiamo un bel nulla in questo modo. Ne perdiamo il valore intrinseco e forte che questa scelta ha e comporta. Quello di poter vedere il mondo e nel frattempo lavorare mantenendomi è soltanto un vantaggio. È lavorare online, sia da freelance che da remoto per un’agenzia? Sì, in parte, ma continuiamo a non vederne il vero significato.
A mio modo di vedere sono tre le cose fondamentali.
- libertà
- curiosità
- flessibilità
- Io mi prendo la libertà di aspirare al mio benessere, consapevole di ciò che mi rende felice e ponendomi nella condizione di raggiungere la mia personale felicità.
- Io sono curioso di natura, se mi limitassi farei un torto a me stesso. Perché?
- Ma tutto ciò poggia sulle basi della flessibilità. Io sono libero, dove voglio, per quanto voglio e in che modo voglio.
No, non è solo viaggiare (a seconda dei periodi o delle possibilità) ma è qualcosa che sta dentro, fra il proprio cuore, i propri sogni e i propri piedi: è stare sulla mia strada, quella giusta.
Ma alla fine se è possibile perché non farlo?
Ora che avete letto le innumerevoli possibilità che esistono per lavorare viaggiando avete un paio di scelte, entrambe valide per carità.
Pillola blu, tutto rimane com’è.
Pillola rossa, scegliete di non farvi limitare da un lavoro ma piuttosto di inserire quello stesso lavoro nella vostra aspirazione di vita.
Vivere viaggiando è possibile, è vivere con i rimpianti che non dovrebbe esserlo.