È assurdo che non ci abbia mai davvero pensato, eppure se c’è una cosa di cui non posso avere alcuna idea è come ci si senta e cosa si provi nel volare per la prima volta.
Tu ci hai mai riflettuto un attimo? Forse sì, voglio dire magari il tuo primo volo l’hai effettuato a 15 anni, o magari a 8 o ancora a 30. Ma appunto, allora potevi ricordartelo. Io invece avevo appena pochi mesi e da allora non ho mai smesso, sequestrato nella vita gitana che volente o nolente ho ormai fin dentro le vene. Non che me ne lamenti, sia chiaro! Sono stato un privilegiato ma, adesso che ci penso, io non so cosa voglia dire volare per la prima dannata volta!
Io non immagino le emozioni, i brividi, la paura, quei dubbi io non li posso neppure supporre. Mi rimane la gioia e la mia curiosità che ho conficcato nei miei occhi neri sin da bambino quando volevo esplorare il mondo con il mio cappello da marinaio o quando mi fecero entrare nella cabina di pilotaggio di un aereo, episodio che neppure posso ricordare.
Mi rimane la felicità, ma poi il resto porta il vestito della normalità e non so voi, non so se è questa indole da viaggiatore che mi preme nello stomaco, non so se è per quella malattia del wanderlust che il dottore mi diagnostica. Io non lo so. Ma non mi basta.
E quella prima volta, vorrei potermela ricordare anche io.
Perché pensarci?
Fa strano dirlo ma in 31 anni io non ci avevo mai riflettuto. Mai che questo pensiero fosse capitolato fra la mia mente, neppure una volta. Prendevo il mio volo, ne prenotavo il successivo e ne sognavo già il prossimo in destinazioni messe alla rinfusa. Ma la causa di tutto non mi aveva mai sfiorato.
Fino ad un mese fa.
Un semplice volo da Roma a Marsiglia e mi sono accorto di molte cose che prima, beh, forse non avevo notato. La differenza è che questa volta ce l’avevo a due passi da me: sul sedile di fianco al mio. Era infatti la mia compagnia di viaggio a volare per la prima volta, sarà per questo ma ho potuto osservare tutto.
E ve lo racconto in 5 momenti che io non potrò mai ricordare ma che vorrei raccontarti. A modo mio.
1 L’insostenibile leggerezza di prenotare un volo
È la cosa più semplice al mondo, in fondo viviamo tutti a 5 clic dalla prossima destinazione.
Ma se non hai mai preso un volo a quei 5 clic devi sommare un viaggio emozionale che a confronto scalare il Tibet deve apparire una passeggiata. Il timore che il prezzo salga, “ma quanto tempo abbiamo per prenotare?”, un piccolo impercettibile tremore sulla mano come quello di qualcuno che si appresta a scartare il regalo di Natale più desiderato della storia. E poi arriva quel clic. E l’anima a quel punto è già in volo, il sorriso non lo prendi più.
2 Il timore
“Tutto bene, hai un po’ d’ansia?”
Inizierebbe così se quel movimento della tazzina di caffè all’aeroporto di Fiumicino non fosse ipnotico e mi perdessi in quegli occhi che non hanno alcuna idea di quello a cui che presto assisteranno.
E il finale non va svelato, anche se fa paura, anche se quella tazzina trema e qualche goccia di caffè macchia la ceramica bianca.
Ma non si viaggia con gli anche se, ma con i sì.
3 Il brivido se ti manca la terra da sotto i piedi
Ho scoperto cosa sia la felicità, sai.
Ed è quel briciolo d’istante mentre le ruote dell’aereo staccano da terra. Dura un attimo, il rumore di un secondo. Ma dura una vita intera.
O almeno così resterà nella mia mente mentre sospira, sobbalza per la sorpresa, gli occhi si sgranano e diventano giganti da inglobare le mani aperte.
Non è un trucco di magia, è la felicità.
È il tuo aereo che decolla.
4 Lo sguardo del posto finestrino
Le lancette dell’orologio che scandiscono il passare del tempo sono un volto che non riesce a smettere di torcersi fra il blu azzurro del Mediterraneo ed il mio.
Condividere il proprio primo volo, fra boccate d’ossigeno e di incredulità. Non l’ho vissuto a suo tempo ma questa volta era come se fosse il mio.
5 Ma come, è già finita?
Com’è volare la prima volta? Come un battito di ciglia, come trattenere il respiro e lasciar uscire l’aria sorvolando il mare.
Come il carrello dell’aereo che si apre, poi si tocca l’asfalto e ci si chiede: ”Ma come, è già finita?”
Certe storie vanno condivise!
Sarà che mi son sempre nutrito delle emozioni altrui per raccontare le mie storie. Il fatto è che io quel mio primo volo non lo potrò mai ricordare, rimarrà disperso nella storia, ma questo… questo volo sarà per sempre anche un po’ mio.
Hai voglia di condividere la tu prima esperienza con un aereo? Noi di aCasaMai saremo tutt’orecchi nei commenti qui sotto!